Le innovazioni storiche su cui si basa la pompa a vuoto sono numerose.
A Ctesibio (III secolo a.C) risale la prima pompa per il sollevamento ad acqua, formata da due cilindri in bronzo dentro ai quali, mediante un'asta girevole, vengono alzati e abbassati con un movimento alterno due pistoni, favorendo l'entrata dell'acqua. Tramite la chiusura di opportune valvole, il liquido all'interno dei cilindri non può ricadere e viene fatto salire dentro a un tubo.
Pompa di Ctesibio |
Intorno al XVI secolo, Galileo Galilei mette in discussione la teoria dell'horror vacui.
Nel 1644, Evangelista Torricelli, matematico e fisico italiano sviluppa il barometro, il quale è in grado di misurare la pressione atmosferica.
Nel 1644, Evangelista Torricelli, matematico e fisico italiano sviluppa il barometro, il quale è in grado di misurare la pressione atmosferica.
Questo strumento è composto da un recipiente nel quale viene capovolto un tubicino di vetro contenente del mercurio, la cui altezza indica la pressione atmosferica. Variazioni della pressione atmosferica portano ad un innalzamento o ad un abbassamento del livello di mercurio.
Barometro |
Nel 1650, Otto von Guericke produce i primi modelli di pompe pneumatiche, tipi di pompe per il vuoto, in cui la variazione di volume è data dall'oscillazione di una membrana che chiude un lato di una camera.
Dalla seconda metà del Seicento vengono proposti nuovi modelli di pompe a vuoto, dotate di cilindri mossi da manubri o staffe; nei secoli successivi le pompe a vuoto vengono migliorate ulteriormente, permettendo di ottenere dei modelli più efficaci e in grado di ottenere vuoti più spinti.
Per ulteriori approfondimenti consultare Museo Galileo.
Per ulteriori approfondimenti consultare Museo Galileo.
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